Recensione: Il giardino degli incontri segreti di Lucinda Riley


Finalmente riesco a 'celebrare' la nuova veste grafica del blog con una recensione! Tra tutte quelle in attesa, ho scelto proprio questo libro perché mi sembrava il più adatto, pur non avendo niente a che fare con il Natale. Però è un bel libro, dolce, e mi sembrava adatto.


Titolo: Il giradino degli incontri segreti
Autore: Lucinda Riley
Edizione: Giunti 
Prezzo: 9,90 € (Il mio è in prestito)
Trama (tratta da narrativa.giunti.it ):
Da bambina, Julia trascorreva molte ore felici nella incantevole tenuta di Wharton Park, dove suo nonno coltivava con passione le specie più rare ed esotiche di orchidee. Quando per un terribile colpo del destino la sua vita viene sconvolta, Julia – ormai un’affascinante e affermata pianista – torna istintivamente nei luoghi della sua infanzia. Spera con tutto il cuore che Wharton Park la aiuti a capire che direzione prendere, co­me è avvenuto in passato. Da poco, però, la tenuta è stata rilevata dal carismatico e ribelle Kit Crawford che, durante i lavori di ristrutturazione, ha trovato in villa un diario risalente al 1940, forse appartenuto proprio al nonno di Julia. E, mentre con l’avanzare dell’inverno l’attrazione tra Julia e Kit cresce di ora in ora, Julia sente la necessità di scoprire quale verità si nasconda dietro quelle pagine annotate. Ed è così che un terribile segreto sepolto per anni viene alla luce, un segreto potente, che ha quasi distrutto Wharton Park e che è destinato a cambiare per sempre anche il futuro di Julia.

Devo ammettere che mi ha piacevolmente colpito pur non essendo un libro perfetto.

Essenzialmente sono presenti due storie: una presente ed una passata.
La presente riguarda Julia, reduce da una tragedia familiare da cui non riesce a riprendersi. Continua a vivere nel dolore e nel ricordo di chi non c'è più, ignorando chi cerca di darle amore e affetto. Nel tentativo di riprendersi e per chiederle una cosa su un oggetto che ritiene appartenuto al nonno incontra l'anziana nonna Elsie.
E' lei che racconta la seconda storia, che riporta indietro nel tempo fino a prima della seconda guerra mondiale.
Le due storie, che si alternano leggermente, si dividono il libro più o meno a metà. Sono ovviamente collegate, anche se questo collegamento giunge piuttosto avanti spingendo il lettore a proseguire la lettura, e formano un continuum tra passato e presente.
Le ho trovate belle entrambe. Quella del passato mi ha permesso di vivere due belle storie d'amore, purtroppo incompatibili tra loro, tanto da chiedersi per quale delle due fare il tifo. Fortunatamente erano entrambe talmente ben raccontate, con tale coinvolgimento del lettore, che davvero non sarebbe stato possibile scegliere nessuna delle due. Sono solo da gustare entrambe.
La storia del presente, invece, è più incentrata sulla forza della rinascita, sulla volontà di superare il passato per continuare a vivere e per tornare ad essere felici. 
Pur essendo scritta dalla stessa mano e pur formando, come detto, un continuum con quelle passate, devo ammattere che questa parte, anche con una protagonista più 'moderna' e che ho sentito più simile a me, sembra un po' più tirata via, rispetto all'altra. La consapevolezza della protagonista viene raccontata in maniera troppo sbrigativa per me, nonostante sia un passaggio importante. La stessa cosa l'ho percepita nel rapporto tra le due sorelle che non viene approfondito mai, nonstante vi accadano diversi fatti. Impressione negativa rafforzata da alcuni fatti a fine libro che ho trovato improbabili e mi hanno dato la netta impressione di essere stati messi per allungare il brodo, senza che ce ne fosse reale bisogno. Tra l'altro, oltre che tendenzialmente inutili, sono anche noiosi e, ad un certo punto anche affrettti nella loro conclusione. Davvero se ne poteva fare a meno.

Personaggi: Protagoniste induscusse del libro sono le figure femminili e non solo perchè è rivolto a questo tipo di pubblico, ma, soprattutto, per la loro forza e il loro carattere, pur essendo molto diverse tra loro. Bellissime quelle che ritengo essere le tre protagoniste principali: Julia che rappresenta il presente e Olivia e Lidia (la mia preferita), appartenenti al passato. Tre ragazze, e poi donne, che affrontano tragedie di vario tipo uscendone sempre a testa alta, chi con forza, chi con determinazione, chi con amore. Più marginali la nonna Elsie e la sorella Alicia. Sullo sfondo madame Giselle che vede tutto e aiuta come può, la bella ed eterea Adrienne e la misteriosa Jasmine di cui sappiamo principalmente attraverso le figlie. Come detto sono presenti anche gli uomini, anche se meno tratteggiati e meno 'incisivi' nonostante vengano seguiti dall'autrice. La parte centrale del libro racconta di Harry e poi di Bill eppure non lasciano il segno come le dame. I cavalieri, inoltre, non sempre fanno una onorevole figura. Personalmente ho apprezzato solo Bill e il padre di Julia e Alicia che compare ... due volte e per poche pagine. Eppure il suo stile mi è piaciuto. 

La narrazione è in terza persona, anche per facilitare le parti che si suppone raccontate da Elsie, ma sono presenti paragrafi in corsivo in cui si scoprono i pensieri e i sentimenti di Julia. E' l'unica a cui viene concessa tale prerogativa, quasi a sottolineare il suo ruolo da protagonista che altrimenti andrebbe un po' perso in alcuni tratti del romanzo. Scrittura semplice eppure ricca di immagini e profumi soprattutto nelle belle descrizioni. Ne ho lette di superiori, ma anche molte inferiori e queste mi sono piaciute. Un registro medio che evita inutili tecnicismi anche quando ce n'è l'occasione. Altra cosa che, sinceramente, ho apprezzato: lo sfoggio di sapere di alcuni autori all'interno di libri rivolti a tutti ma che necessitano di basi culturali non appartenenti a tutti lo trovo spocchioso ed arrogante. Mi da l'impressione che l'autore, invece che concentrarsi sulla storia, stia dicendo: guardate quanto sono bravo e acculturato. Chi se ne frega, hai reso il romanzo incomprensibile. Ti verrebbe da rispondere: pensa a scrivere che è meglio.

Giudizio finale complessivo: Positivo. Certo non rientrerà mai nella mia topo ten del cuore e non è uno di quei libri che rileggerò in futuro, però l'ho trovato piacevole, gradevole, in grado di coinvolgermi ed emozionarmi (escluso alcune parti). Ho apprezzato le diversità femminili e la loro caratterizzazione culturale. Onestamente mi sento di raccomandarlo più alle signore, ma credo che possa essere apprezzato anche dai signori. Nota stonata: il titolo non mi sembrava ci incastrasse molto con la storia, ho restituito il libro prima di controllare, ma ho la netta impressione che in originale fosse diverso e molto più attinente. Per quache motivo, in Italia, hanno queste belle alzate d'ingegno.
Voto: 7/10

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