Guardando al futuro #2

Ebbene sì, nonostante aio abbia pochissimo tempo, ho iniziato una nuova collaborazione con la casa Editrice Fazi! Ne sono sinceramente felice, perché adoro molti dei romanzi che pubblicano e perché sono sempre stati molto cortesi e disponibili.
Mi hanno comunicato qualche giorno fa le loro prossime uscite e, anche se con un po' di ritardo ve le rigiro molto volentieri.

La prima è un romanzo che è già uscito, il 22 Febbraio per l'esattezza, ma è di un esordiente e mi ha incuriosita molto, per tanto ci tengo a fargli pubblicità.
Si tratta di:

Cate, io
di
Matteo Cellini
Collana Le strade
pp. 218 - euro 16
In libreria da febbraio 2013

Ci sono tanti “numeri primi”, tante solitudini. Quella di Cate indossa la taglia XXXL.
Caterina è un’adolescente e vive in un paesino di provincia, Urbania. La sua vita si divide tra liceo e famiglia, come quella di una diciassettenne qualsiasi. Cate però non è come gli altri: è obesa, come tutti i suoi familiari. Una vita di discriminazioni le ha insegnato che il mondo è diviso in “persone” e “non-persone”, a seconda della taglia. Caterina è una “non-persona” che fa uno sforzo sovrumano ogni volta che esce di casa. Il coraggio che sfodera per camminare in pubblico la trasforma in una supereroina: “Cater-pillar”, “Super-Cate”, “Cate-ciccia”; una tutina stretta su un corpo enorme, ingombrante e ridicolo è il segno della sua diversità.
Convinta che il mondo dei “normali” sia ostile per natura agli obesi, Cate usa tutta la sua intelligenza per anticipare e neutralizzare le cattiverie che gli altri sicuramente le rivolgeranno. Due persone tentano di forzare la solitudine di Caterina: la sua professoressa d’italiano, amica e complice nell’amore per la letteratura, e Anna, compagna di classe a cui Cate ha impietosamente rifilato il nomignolo “annoievole”. Ma c’è dell’altro a terrorizzare Caterina: l’imminente 17 dicembre, giorno del suo diciottesimo compleanno, simbolico giro di boa e passaggio dalla gabbia confortevole della famiglia a un’emancipazione bramata e insieme spaventosa.

Matteo Cellini – Nato a Urbino nel 1978, vive a Urbania e insegna lettere in una scuola media. Cate, io è il suo primo romanzo.

IL'8 marzo arriva invece Butcher's Crossing di John E. Williams, autore del già acclamato Stoner.

Traduzione di Stefano Tummolini
Collana: Le Strade
pp. 380 – 17,50 euro

In uscita l'8 marzo 2013

Dopo la grande risonanza di critica e pubblico di Stoner, definito “il romanzo perfetto” dal New York Times, John Williams ci regala un’ulteriore prova di forza narrativa. Butcher’s Crossing, pubblicato nel 1960, è la storia di formazione di una vita ai margini, calata in una natura selvaggia e ancestrale.

Nel 1873 il ventitreenne William Andrews, dopo due anni ad Harvard, abbandona la natia Boston e l’agiatezza della casa paterna per inseguire nel West una forma più autentica di se stesso; la sua strada lo porta nel minuscolo abitato di Butcher’s Crossing, dove rifiuta un lavoro impiegatizio alle dipendenze di un commerciante di pelli per unirsi a una battuta di caccia al bisonte. Una caccia che diventerà un’avventura nella natura selvaggia, un viaggio tanto duro da assumere la forma del sogno, in cui la mente del protagonista, fiaccata dalla fatica, si perde nella contemplazione del paesaggio. 
Andrews si troverà nella valle dei bisonti, un luogo dalla bellezza quasi mistica, dove regna un silenzio che solo i posti sconosciuti all’essere umano possiedono.
Pubblicato nel 1960, Butcher’s Crossing è considerato tra i romanzi cardine sul far west, una storia che abbatte il sogno della frontiera americana e che si pone prima di Cormac McCarthy, indicando la strada a quest’ultimo grande maestro.
John Edward Williams – Nato nel 1922 in una famiglia di modeste condizioni economiche del Texas, si iscrisse all’Università di Denver solo dopo la fine della seconda guerra mondiale, durante la quale fu di stanza in India e in Birmania dal 1942 al 1945. Rimase a Denver per tutta la vita dove insegnò letteratura inglese presso l’Università del Missouri e dove morì nel 1994. Pota e narratore, è autore di Stoner  (Fazi, 2012), romanzo pubblicato nel 1965 e dimenticato per decenni. Di Butchers’s Crossing sono stati acquisiti i diritti cinematografici.

«Duro e implacabile, eppure sobrio nei toni, Butcher’s Crossing ha aperto la strada a Cormac McCarthy. È stato il primo e miglior romanzo revisionista sul West».
The New York Times Book Review
«I romanzi di John Williams sono implacabili, eppure esprimono sempre un certo ottimismo sulla nostra capacità di preservare qualcosa di importante dalle condizioni crudeli che mediamente la vita offre. Insieme con la necessaria solitudine dell’artista, Williams manifesta la triste e stupefatta consapevolezza del trionfo transitorio dell’arte».
Times Literary Supplement

Per il secondo sono indecisa, ma il primo mi attira immensamente!
 

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