Recensione: Charlotte di Antonella Iuliano


Titolo: Charlotte
Autore: Antonella Iuliano
Edizione: La caravella
Prezzo: € 13,00
Trama:  Charlotte sa di non essere una ragazza comune e spesso si domanda perché preferisce alla realtà il mondo immaginario racchiuso dentro di sé. Qualcosa le bussa dentro anche se non sa cosa. Quando però per la prima volta i suoi occhi si posano sulle pagine scritte da una delle famose sorelle Brontë, quel qualcosa improvvisamente esce allo scoperto. Charlotte avverte finalmente un senso di appartenenza e una sete di sapere che la porterà a conoscere una donna, la signora Cloe, il cui passato riposa tra pagine dimenticate e grazie alla quale scoprirà l'immenso valore della letteratura. Conoscerà donne che amavano leggere, donne che amavano scrivere, le cui parole hanno attraversato i secoli. E così "come Charlotte Brontë" diventerà il motto della sua vita.


Questo è uno di quei libri che non sapevo come prendere e anche darne un'opinione non è facile.
La storia è molto dolce con Charlotte che prima scopre la lettura e poi la signora Cloe che le insegna, non solo a leggere, ma anche a scrivere, a tirare fuori il talento che c'è in lei.
Ci sono state però tante cose che mi hanno fatto storcere il naso. Prima di tutto l'ambientazione. Viene detto che la storia inizia nel 1950, ma, pur non essendo una storica esperta, comportamenti e dialoghi sembrano molto più moderni e ho dovuto ricordarmi costantemente che avveniva nel dopoguerra.
L'intreccio avrebbe dovuto esserci, ma in realtà più che una trama intrecciata è una trama sequenziale: prima accede questo; poi si scopre quello; poi compare un altro personaggio e accade un'altra cosa ancora. Avrei preferito di gran lunga elementi e momenti sparsi qua e là che convergessero poi nel finale.
I sentimenti della protagonista non mi sono arrivati. Non mi avesse detto che era innamorata non l'avrei mai capito.
Onestamente mi dispiace muovere tanti appunti, perché, ribadisco, la storia è bella. Per l'amore che trapela per i libri e la scrittura, per l'amicizia delle due protagoniste, per il senso di rivalsa che lo pervade.
Molto accurata la parte sulle sorelle Bronte che mi ha fatto scoprire alcune cose che non sapevo.

Personaggi: Essenzialmente Charlotte. Anche se il romanzo ci viene narrato dall'esterno, è lei che viene seguita e sono suoi tutti i pensieri che ci vengono mostrati. Una ragazza giovane, inesperta, che scopre di avere un talento naturale per la scrittura. Un sogno che molti lettori vorrebbero vedere avverarsi. L'ho trovata comunque poco credibile per la sua epoca, troppo irriverente, sfrontata.
L'unica altra figura che viene approfondita un po' è quella della signora Cloe. A causa del suo passato vede in Charlotte la figlia che non ha avuto e cerca di tirare fuori il suo talento, realizzando al contempo anche un suo vecchio sogno. Mi sarebbe piaciuto vedere di più i suoi pensieri e vedere analizzati i motivi del suo comportamento.
Tutti gli altri hanno dei 'ruoli' che svolgono come richiesto, ma senza che vengano approfonditi.

Stile: Altra pecca del libro. La scrittura mi è sembrata troppo semplicistica ed elementare. Registro medio ma ampiezza del vocabolario piuttosto ridotta. Non ci sono volgarità, ma i dialoghi sono piatti e troppo moderni. Non è un disastro, è scorrevole e sostanzialmente corretta (a parte refusi sparsi qua e là), ma non l'ho trovata piacevole da leggere.

Giudizio finale complessivo: Nel mezzo. Non saprei in quale altro modo posizionarmi. Mi è piaciuta la storia e alcuni suoi elementi come la forza di Cloe e Charlotte, la dedizione e la costanza della ragazza, la sua crescita. Non mi sono piaciute tante altre cose che hanno minato davvero molto la positività del mio giudizio.
Peccato
Voto: 5/10

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