Recensione: I fantasmi dei Natali passati di F. Soprani & V. Corella

Ce la posso fare. In vacanza le giornate mi passano via come schioppettate U_U. Comunque, finalmente, riesco a pubblicare questa recensione che sta aspettando da troppo tempo.
Ringrazio le gentilissime autrici per l'invio del racconto e per la paziente attesa.
Il titolo rimanda alla scheda goodreads

Titolo: Victorian Solstice 04 - I fantasmi dei Natali passati
Autore: Federica Soprani & Vittoria Corella
Edizione: Lite Edition
Prezzo:  1,99€ (ebook)
Trama: Come in ogni Vigilia di Natale Vittoriana che si rispetti, i fantasmi fanno visita ai vivi allo scoccare della mezzanotte. Ma nella Londra gotica e maledetta di Victorian Solstice gli spiriti si lasciano dietro i cadaveri di chi conta poco o niente. Per la J&J Investigations però tutti sono importanti. Tutti meritano giustizia. Per gli ‘innominabili’ di Londra, Jericho e Jonas sono disposti a guardare in faccia i loro vecchi fantasmi.


Voto: 8/10
Dire che lo stavamo aspettando, sia io che la mia consocia grafica vacanziera, è dire poco. E per me soprattutto, la cosa non è da poco, perché difficilmente sono soggetta ad affezione. Sì ok, ci sono personaggi che adoro leggere e rileggere, ma non faccio drammi quando le serie finiscono. Però è innegabile che Jonas e Jericho abbiano un fascino in più che li rende perennemente desiderabili.
Sarà la brevità delle loro storie, sarà che dal punto di vista psicologico hanno quella lentezza che mi tiene in trepidazione, sarà che sono belli e basta senza tante storie, fatto sta che io sono sempre impaziente e curiosa di leggere novità.
Ok, chiudiamo i miei sproloqui deliranti da adorazione.
Nuova indagine per la coppia vittoriana di investigatori più improbabile che ci sia e, come sempre, riguardante vittime nascoste, miserabili, quelle di cui a nessuno importa niente. Quel popolo downtown che esiste un po' ai margini della società, che tutti fingono di non vedere tranne quelli che li sfruttano biecamente di nascosto per poi denigrarli in pubblico.
Ai due protagonisti invece interessano, vuoi per trascorsi simili, vuoi per indole altruista e generosa e per senso di giustizia.
La caratteristiche di quest'indagine che si svolge nel periodo di Natale, con la complicità di un personaggio del proprio passato, portano Jericho a rivelare, almeno al lettore, un po' più di sé. Ma il mondo è piccolo e anche Jonas si ritrova davanti il proprio passato. Anche se c'è una differenza tra i due: il medium sembra chiaramente sconvolto e desideroso di cancellarlo nuovamente, mentre Jonas vuole che torni per conoscerlo e, finalmente, sconfiggerlo.
Mi è piaciuto il confronto, sia tra i due investigatori che di loro con i loro passati. E l'uno con il passato dell'altro. Un intreccio incredibile ma non caotico in poco più di cento pagine.
Questo è importante. Negli episodi precedenti le informazioni erano poche, vengono svelate quasi tutte qui, quindi il rischio di confondere il lettore, o creare una cosa troppo complicata e ingestibile era alto; invece le autrici sono state chiare e, pur intrecciando passati e destini, almeno io non ho faticato a immaginarmi scene e situazioni o a capire come e perché i personaggi agiscono in un certo modo.
E' stato bello guardare un po' nel loro passato e riuscire a comprendere come sono arrivati a quel punto della loro vita, al loro modo di fare e di essere. Anche il loro essere contrapposti si attenua un po', trovando un punto comune: cercano in tutti i modi di proteggersi a vicenda. Dal passato, dal presente, l'uno dall'altro. Litigano, si feriscono, continuano a non parlarsi di cose che invece dovrebbero dire, però in qualche modo la società regge.
In tutto questo viaggiare avanti e indietro nel tempo, per fortuna trovano anche il tempo di seguire l'indagine. E di risolvere il caso, permettendo al lettore di sbirciare anche nella storia tenera e complicata di Johnny e Valodia. Senza tralasciare gli altri splendidi personaggi introdotti, prima tra tutti lady orlando, che ho adorato perché scrive per i giornali con un nome maschile e fa tanto presa in giro al maschilismo. Qualcosa del tipo: mi considerate inferiore e incapace di scrivere, invece basta un nome maschile per farvi apprezzare ciò che dico.
A proposito dell'indagine ammetto che c'è il primo appunto non del tutto positivo: lo spazio lasciato all'introspezione è stato un po' rubato all'indagine, che ho percepito un po' troppo marginale per i miei gusti e un filo meno curata rispetto alle precedenti (ma proprio un filo, perché comunque sono presenti citazioni bibliche ed elementi molto ricercati). Forse doveva essere un po' più lungo (per non tagliare l'altra parte), ma prendetela proprio come mania da lettrice, al libro non manca niente.
Il secondo? Bè... io sono una romantica (anche se non lo ammetto e leggo storie di morti ammazzati), mi piacciono le cose lunghe, lente, poetiche. Quelle preparate con calma, che ti aspetti, ma proprio perché te le aspetti, ti emozionano, ti scende la lacrimuccia e ti batte il cuore. Qui stavo leggendo tutt'altro, quando all'improvviso SBADADRANG! una mazzata a mezza pagina, inaspettata, che per un pelo non mi sono persa perché stavo seguendo tutt'altro ragionamento. Ora... mi piace l'effetto sorpresa eh! e qui c'è stato... però non si fa così con una povera fan con i fazzolettini a portata di mano, ecco!
L'ambientazione è, come sempre, molto suggestiva, fumosa e scintillante al tempo stesso, passionale e rigida, onesta e disonesta. Vittoriana insomma.

Commenti

  1. Quoto in tutto!! ^_^
    Stupendo il racconto, assolutamente affascinanti Jonas e Jericho, bellissima la recensione.
    Li ho adorati e sì, ho adorato anche l'improvviso SBADADRANG, veramente inaspettato ma seguito da un tempestivo.. OHHHHH... ;)

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Recensione: La variante di Lüneburg di Paolo Maurensig

Recensione: Il paradiso dei diavoli di Franco Di Mare

Segnalazione: L'angelo e il mugnaio di Antonio Aschiarolo