Recensione: E poi, Paulette ... di Barbara Constantine

Sono ancora viva.
Aprile è un mese un filino intenso e, nonostante il mio ampio uso della programmazione, purtroppo sono arrivata corta, abbandonando il mio angolino per qualche settimana. Mi spiace.
Spero con Maggio di riuscire a ripartire in maniera più o meno regolare.
Intanto la mia opinione su questo libro, letto qualche tempo fa.

Titolo originale: Et puis, Paulette ...
Autore: Barbara Constantine
Edizione: Einaudi
Prezzo: 17,00€
Trama: Ferdinand vive tutto solo nella sua grande fattoria in campagna. Figli e nipoti hanno tanti di quegli impegni, e a lui restano il gatto, un bicchierino ogni tanto, e un sacco di tempo libero. Un giorno, facendo visita alla vicina, Ferdinand scopre che un nubifragio le ha devastato il tetto. Non ci dorme tutta la notte. Ma il mattino successivo si fa coraggio e invita Marceline a trasferirsi da lui. Lei e tutti i suoi animali, ben inteso: il cane, un vecchio gatto, e l'asino Cornélius. Lo spazio proprio non manca. A poco a poco la fattoria si riempie di fermento, agitazione, nuova vita. Perché dopo Marceline arrivano anche un amico di Ferdinand rimasto vedovo di recente, due vecchine un po' smemorate, uno studente che rimette in sesto l'orto, e alla fine anche Paulette...
Un'incantevole commedia di sentimenti e belle emozioni. Un romanzo lieve ma capace di far riflettere su il significato dell'amicizia e il dialogo tra le generazioni. Un successo sorprendente in Francia, per un libro che ha intenerito e fatto sorridere tantissimi lettori. 


Voto: 7/10
Comincio a pensare di avere un debole per i vecchietti, perchè mi ritrovo spesso a leggere di loro.
Che poi ... meglio non precisare l'età perché qualcuno (tipo mia suocera) dice che è vecchia già da quando aveva 50 anni, qualcun'altro si considera eternamente giovane (tipo mio nonno che ha continuato a dire 'quando sarò vecchio' fino a 83 anni che non è morto).
Quelli di questo libro si collocano in diverse fasce di età, pertanto ce n'è per tutti i gusti.
L'antefatto da cui prende inizio la vicenda tende all'inverosimile, ma in un mondo di egoisti è bello pensare, e sperare, che ci siano persone così.
Ferdinand si ritrova con una casa troppo grande dopo che il figlio se n'è andato, così, vincendo l'imbarazzo, prima invita la signora Marceline, che vive in una casa fatiscente, poi si aggiunge Guy, rimasto vedovo, anche lui reticente, poi due strambe e battagliere sorelle, la giovane Muriel, studentessa d'infermeria, un altro giovanotto e .. la piccola Paulette.
Come da trama.
Sembra quasi un libro senza sorprese, in realtà l'arrivo della neonata non è scevro di problemi e, soprattutto, di riflessioni. Non vi dico cosa accade per non fare spoiler, però io mi chiedevo come fosse possibile una cosa del genere, ho cercato su internet e ho scoperto che è possibile. Brutto, triste, ma possibile.
Per il resto è un librino solidale e positivista che fa sorridere con indulgenza davanti a questi 'solidalnonni' che trovano nella convivenza la forza di andare avanti e di credere in se stessi e negli altri.
Fa anche riflettere sul ruolo che ancora hanno e dovrebbero avere i nonni, se in grado, ovviamente.
Per quanto riguarda i personaggi, Ferdinand è forse quello più protagonista. e' un filo cinico e dispettoso, ma anche ferito dal comportamento del figlio e della nuora. Marceline è una donna dell'est con un brutto episodio alle spalle. Mi è piaciuto il suo orgoglio, il suo non chiedere niente a nessuno e spaccarsi la schiena nell'orto per vendere qualcosa al mercato e avere di che vivere (simpatico l'asino, il classico animale intelligente che non manca mai in questi libri).
Guy è il più buffo, anche se il suo modo di fare deriva da una perdita. Soffre d'insonnia ed è il più attivo, lavora il legno, naviga in internet, ripara le biciclette.
Le due sorelle compaiono meno. conservano ancora l'aura di donne forti che avevano in passato e anche un certo piglio deciso. però riescono ad essere abbastanza umili da accettare l'aiuto.
Muriel invece, è una ragazza abbastanza moderna: carina, affettuosa e con tanti sogni per il futuro. La collaborazione con i nonni nasce da esigenze materiali e si rivela una fortuna per lei.
Gli altri rimangono più sullo sfondo.
Nonostante gli argomenti siano tanti e dolorosi (morti naturali, violente, rapporti tra genitori e figli, vicini, avidità e altri), sono trattati sempre con delicatezza e rispetto, appena citati, quasi a non voler ferire il personaggio più di quanto lo sia già. Del resto non sono tema del libro e approfondire avrebbe solo creato qualcosa di pesante e di più confuso. Questo stile invece, si mantiene leggero e ammiccante, come dicesse: io vado avanti con la storia, ma tu pensaci.
Quasi del tutto assenti le descrizioni dei luoghi, se non attraverso le parole dei personaggi, che comunque dialogano a un po' a salti, con frasi a metà.
In generale, comunque, il libro si legge bene, è scorrevole e piacevole. Qualcosa di ottimista e positivo per credere ancora negli altri. Strappa anche qualche sorriso a cui non si dice mai di no.

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