Reensione: La ragazza senza volto di Jo Nesbø

Settimana caotica, per questo ringrazio chi ha creato la programmazione dei post. Vi lascio con il nostro adoratissimo Harry Hole e ciò che penso di questa sua avventura.

Titolo: La ragazza senza volto
Titolo originale: Frelseren (che vuo dire 'Redentore', niente ragazze...)
Autore: Jo Nesbø
Edizione: Piemme
Prezzo: 11,90 €
Trama: La città di Oslo è sommersa da una spessa coltre di neve e tutti, come ogni anno, aspettano con impazienza il Natale. L'Esercito della Salvezza lavora a tempo pieno per raccogliere fondi per i tossici, i rifugiati, i senzatetto, e i bravi cittadini si affrettano a fare donazioni per sentirsi in pace con la coscienza. Solo il commissario Harry Hole pare non accorgersi di tutta la smania di bontà che lo circonda; il suo pensiero fisso è come sempre il whisky. Quando, però, durante il concerto di Natale, un membro dell'Esercito della Salvezza viene giustiziato in mezzo alla folla festosa, Hole decide di occuparsi delle indagini: un caso senza movente e senza arma è forse l'unico modo per lui per stare lontano dalla bottiglia per qualche ora. In breve scopre che ci sono delle riprese della serata e che anche l'omicida è stato catturato dalla telecamera. Ma, sorprendentemente, i suoi tratti non risultano identificabili neppure dall'efficientissima Beate Lonn, in grado di ricordare una faccia anche dopo averla vista un'unica volta. La sola cosa che si riesce a stabilire è che l'assassino è un ragazzo, i cui lineamenti però sono differenti in ogni ripresa, come se cambiasse travestimento in una frazione di secondo. Sulle tracce dell'omicida Hole finirà a Zagabria, dove un bambino ha giustiziato per anni i soldati serbi senza essere mai identificato. Anche questa volta la soluzione lo porterà a immergersi negli angoli più bui e insospettabili dell'animo umano. 

Voto: 7/10
E' ufficiale: Harry Hole è la versione norvegese di Jessica Fletcher. Ovunque va lui, stragi.
Uno potrebbe obiettare: è un commissario della omicidi. E ho capito, ma i morti qui abbondano. Non ce n'è mai uno solo.
Per non parlare della sfiga che porta a chi gli sta vicino: e un collega, e l'altro, e uno lo fa fuori lui, e va in Australia e 'na strage pure lì. Senza considerare le poverette che lo avvicinano!
Ora ho capito perchè vogliono sbatterlo fuori dalla polizia: non è che è un personaggio scomodo, è che porta una sfiga tremenda.
Ma poi, mi chiedo, ci son 4 gatti in tutta la Norvegia, com'è che nella sola Oslo ci sono tutti sti serial killer? 'na roba che manco nel Bronx.
Secondo la mia consocia, è Harry che li attira. E potrebbe essere benissimo così.
Nonostante questo, Hole è sempre Hole e noi lo adoriamo (io e consocia).
Quello che è accaduto nel libro precedente lo ha toccato profondamente e in questo nuovo episodio cerca di cambiare, di abbandonare l'alcol e di essere un po' meno misantropo. Soprattutto con i colleghi, cerca di coinvolgerli e di motivarli. Più che altro cerca di riconoscere loro i meriti che hanno e di gratificarli per il lavoro svolto. Forse lui non se n'è accorto, ma i frutti un po' si vedono. Soprattutto con Skarre, che a me non è affatto dispiaciuto.
Anche Gunnar è stata una piacevole sorpresa, che spero si mantenga nei prossimi libri.
Mi è spiaciuto per Moller, che adoravo, sia all'inizio del libro, che alla fine.
La storia ha il solito grado d'intreccio e di complessità, tanto da tenere il lettore con il fiato sospeso e da farlo brancolare nel buio esattamente coma Harry. Anzi. Il commissario viene via via a conoscenza di particolari che vengono svelati solo più tardi.
Molto accurata la ricerca di elementi particolari (come la capacità di muovere i muscoli facciali in maniera indipendente) anche se non sono sicura di averli apprezzati tutti.
Ciò che non mi è piaciuto, invece, è uno schema che Nesbø ha usato in tutti i suoi libri: sobrietà, ricaduta. Io capisco che per un alcolizzato non è facile, ma la cosa sta diventando monotona e stancante. Inoltre, in questo caso, l'ho trovata decisamente forzata e questo mi ha infastidita.
So che nei commenti in fase di lettura non ho parlato bene del 'cattivo' perchè troppo cialtrone, ma diciamo che c'era un motivo per questo e nel finale una scoperta mi ha fatto cambiare idea.
E sono stata contenta della scelta di Harry.
Per cui sì, confermo che, nonostante alcune cose non mi siano andate proprio tanto bene, il libro mi è piaciuto e sono curiosa di vedere se nel seguito ci saranno conferme o smentite.

Commenti

  1. Non è propriamente il mio genere ma ottima recensione...soprattutto sincera! :)

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