Recensione: Scrivere è un mestiere pericoloso di Alice Basso


Oggi recensisco un librino bellissimo 💓💓💓



Titolo: Scrivere è un mestiere pericoloso
Autore: Alice Basso
Edizione: Garzanti
Prezzo: € 16,40
Trama: Un gesto, una parola, un'espressione del viso. A Vani bastano piccoli particolari per capire una persona, per comprenderne il modo di pensare. Una dote speciale di cui farebbe volentieri a meno. Perché Vani sta bene solo con sé stessa, tenendo gli altri alla larga. Ama solo i suoi libri, la sua musica e i suoi vestiti inesorabilmente neri. Eppure, questa innata empatia è essenziale per il suo lavoro: Vani è una ghostwriter di una famosa casa editrice. Un mestiere che la costringe a rimanere nell'ombra. Scrive libri al posto di altri autori, imitando alla perfezione il loro stile. Questa volta deve creare un ricettario dalle memorie di un'anziana cuoca. Un'impresa più ardua del solito, quasi impossibile, perché Vani non sa un accidente di cucina, non ha mai preso in mano una padella e non ha la più pallida idea di cosa significhino termini come scalogno o topinambur. C'è una sola persona che può aiutarla: il commissario Berganza, una vecchia conoscenza con la passione per la cucina. Lui sa che Vani parla solo la lingua dei libri. Quella di Simenon, di Vázquez Montalbán, di Rex Stout e dei loro protagonisti amanti del buon cibo. E, tra un riferimento letterario e l'altro, le loro strambe lezioni diventano di giorno in giorno più intriganti. Ma la mente di Vani non è del tutto libera: che le piaccia o no, Riccardo, l'affascinante autore con cui ha avuto una rocambolesca relazione, continua a ripiombarle tra i piedi. Per fortuna una rivelazione inaspettata reclama la sua attenzione: la cuoca di cui sta raccogliendo le memorie confessa un delitto. Un delitto avvenuto anni prima in una delle famiglie più in vista di Torino. Berganza abbandona i fornelli per indagare e ha bisogno di Vani. Ha bisogno del suo dono che le permette di osservare le persone e scoprirne i segreti più nascosti.Eppure la strada che porta alla verità è lunga e tortuosa. A volte la vita assomiglia a un giallo. È piena di falsi indizi. Solo l'intuito di Vani può smascherarli.
L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome è stato uno degli esordi più amati dai lettori e dalla stampa più autorevole. Lo stile unico e la forza narrativa di Alice Basso hanno conquistato tutti. Come la sua esilarante protagonista, Vani, che torna con un nuovo libro da scrivere, un nuovo caso da risolvere e un nuovo inaspettato nodo sentimentale da sciogliere.


Voto: 4,5/5 (9/10)

Scrivere è una delle mie più grandi passioni e lo faccio anche con una certa regolarità, tuttavia le recensioni sono il mio tallone d'Achille. Avrei bisogno di una ghostwriter che le scrivesse per me, ma dovrebbe essere l'eccellenza, come Vani Sarca!
La spregiudicata, irriverente e brillante Vani Sarca, la mia ghostwriter preferita, che ci racconta una nuova avventura in questo secondo libro ricco di humour, sentimenti e colpi di scena.
Vani ha intrapreso la collaborazione con le forze dell'ordine, nella persona del carismatico commissario Romeo Berganza, ed è sempre più impegnata con le lezioni di aikido (le quali più che a difendersi, le insegnano a cadere!), con la sua pupilla Morgana, con i propositi di vendetta verso Riccardo (perché, anche se ha tolto un discreto sassolino dalla scarpa, Vani scopre che la vendetta è, sì, un piatto che va servito freddo, ma anche abbondante!), con il detestato Natale che incombe e la famiglia.
Come ciliegina sulla torta, Enrico (anche per lui la vendetta è un piatto che va servito abbondante!) le affibia un compito spinoso che prevede l'intervista all'anziana cuoca che è stata a servizio di una nota famiglia di stilisti di Torino, con tanto di stesura delle ricette della suddetta cuoca.
Un compito non proprio facile per Vani che è bravissima ad entrare nella testa delle persone ed è una straordinaria scrittrice, ma ai fornelli non distingue una cipolla da un topinambur!
E, ovviamente, come se non bastasse, la situazione si complica quando vengono a galla fatti che gettano una luce nuova su eventi del passato che sembravano archiviati.
Vani e Berganza collaborano a più livelli e ciò permette di far emergere maggiormente la personalità del commissario, che svolge un ruolo più centrale rispetto al primo libro, e a cementare il rapporto di stima tra i due.
Berganza è un uomo di polso, ombroso, arguto e determinato, che gode di un rispetto quasi reverenziale sul luogo di lavoro. Ma quando ci si affaccia nel privato, si scoprono degli aspetti celati del suo carattere, come la passione per la cucina e l'amore per il nipote, che ne accrescono il fascino.
Vani è Vani. Una donna combattiva, con un caratteraccio per niente semplice, con una corazza che sembra indistruttibile, sotto la quale però cela un cuore che sa essere anche morbido e caldo.. quando vuole!
Alice Basso ha uno stile accattivante, ricco e al tempo scorrevole. Non si perde con inutili fronzoli ma rende benissimo ogni scena, permettendo al lettore di rimanere incollato alle pagine.
I brevi flashback nel corso della storia consentono di affacciarsi nella vita di Vani, nel suo passato che rivela il rapporto combattuto con la famiglia e quella necessità indiscussa di essere Vani. Soltanto Vani, che piaccia oppure no.
Le vicende su cui indagano, inducono il lettore a scorgere un finale un po' scontato salvo poi scoprire che niente era come appariva. Ed ho apprezzato moltissimo i colpi di scena a livello lavorativo come sul piano personale.
Se, come me, avete apprezzato "L'imprevedibile piano della scrittrice senza nome", non potrete non amare questo secondo libro. Assolutamente da non perdere!





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