Recensione: Shadowhunters - Città di ossa di Cassandra Clare




Titolo: Shadowhunters - Città di ossa
Titolo originale: The Mortal Instruments - City of Bones
Autore: Cassandra Clare
Editore: Mondadori
Prezzo: 10,50 €
Trama: La sera in cui la quindicenne Clary e il suo migliore amico Simon decidono di andare al Pandemonium, il locale più trasgressivo di New York, sanno che passeranno una nottata particolare ma certo non fino a questo punto. I due assistono a un efferato assassinio a opera di un gruppo di ragazzi completamente tatuati e armati fino ai denti. Quella sera Clary, senza saperlo, ha visto per la prima volta gli Shadowhunters, guerrieri, invisibili ai più, che combattono per liberare la Terra dai demoni. In meno di ventiquattro ore da quell'incontro la sua vita cambia radicalmente. Sua madre scompare nel nulla, lei viene attaccata da un demone e il suo destino sembra fatalmente intrecciato a quello dei giovani guerrieri. Per Clary inizia un'affannosa ricerca, un'avventura dalle tinte dark che la costringerà a mettere in discussione la sua grande amicizia con Simon, ma che le farà conoscere l'amore.





Voto: 4/5 (8/10)
I libri le cui storie sono incentrate sulla magia sortiscono un certo fascino su di me. I mondi magici mi coinvolgono e stuzzicano la mia fantasia finendo inevitabilmente per catturarmi. Con la saga degli Shadowhunter è stato un corteggiamento lungo ma adesso posso affermare di essere felice di averla cominciata.
Gli elementi magici in questo libro non mancano anzi, direi che ce ne sono fin troppi. Stregoni, vampiri, lupi mannari, popolo fatato e creature demoniache di ogni tipo. Tutte presenze attive. I vampiri non sono soltanto nominati in quanto creature che esistono, appaiono. Un personaggio che ha una parte rilevante nella storia si rivela essere un licantropo. E vogliamo parlare dello stregone? Magnus Bane è il Sommo Stregone di Brooklin e sì, lo confesso fin da subito, ho un debole per lui.
Gli Shadowhunters sono i Cacciatori di demoni e sono per metà umani per metà angeli, al contrario dei Nascosti (vampiri, popolo fatato, stregoni, lupi mannari) che sono metà umani metà demoni. Tutti insieme formano il Mondo Invisibile che è, appunto, invisibile per i comuni mortali, che nel libro sono chiamati mondani. Questo mondo è controllato dal Conclave che supervisiona l'operato degli Shadowhuntes dislocati ovunque e che hanno come sede operativa un luogo ben nascosto chiamato Istituito. E poi ci sono i Dimenticati, gli Accordi, il Circolo, le rune, i portali, Idris e Alicante e le armi angeliche e le moto che volano e la coppa Mortale e... stop. Mi fermo. Nelle prime cento pagine del libro si viene letteralmente travolti da tutte queste informazioni. E quando Clary dice a Jace che non ci sta capendo niente, non ho potuto fare a meno di concordare con lei. Naturalmente non è che non ci abbia capito proprio niente, ma avrei gradito se questo bellissimo e variegato Mondo Invisibile venisse rivelato con più calma. Ciò che mi ha fatto storcere un pochino le labbra, e ogni tanto anche sbuffare, sono state alcune incoerenze. Ne cito una che mi è rimasta particolarmente impressa: Clary era risentita con Jace il quale pensava a mangiare in un momento critico, mentre lei avrebbe preferito che si desse da fare. Jace apre il frigo, Clary sbircia dentro, osserva il contenuto e "commenta divertita". Divertita? Due secondi prima era furiosa. Cosa sei, cara, bipolare? Poi lei mi sta particolarmente antipatica, a dirla tutta. E devo avere un problema con la componente femminile perché anche Isabelle non mi convince, sebbene lei sia comunque un personaggio più sfaccettato rispetto a Clary. Andiamo meglio con i maschietti. Jace è il Cacciatore figo, quello che ha ucciso più demoni di tutti gli Shadowhuters della sua età. Ha la risposta sempre pronta, ironica e spesso affilata come la lama della sua spada angelica. Al di là dell'atteggiamento da maschio alfa, Jace è un personaggio complesso e più profondo di quanto lasci intravedere all'inizio. Alec è sempre incacchiato ma più che altro è represso e convive con un segreto che lo condiziona, però è leale e protettivo. Il mio preferito rimane Magnus Bane, lo stregone eccentrico che ama le feste e il glitter. Tutti i personaggi hanno un loro percorso, una crescita evidente e, soprattutto, segreti da rivelare.
La trama e le vicende sono ricche di intrecci e per niente banali. Il tutto sfocia in un finale completamente inaspettato che, sebbene mi abbia lasciata a bocca aperta, non ho disprezzato. Ovviamente è un finale apertissimo, in quanto tutte le situazioni di cui si legge restano sospese. L'unica vera delusione è stato il cattivone di turno, descritto come un "demone" da temere, qualcuno di cui preoccuparsi seriamente,  impossibile da fermare e poi.. non è andata come ci si aspettava. Questo è il mio primo approccio con Cassandra Clare ma devo dire che il suo stile mi piace. E' scorrevole ma non superficiale, riesce a rendere bene l'idea di ciò che sta descrivendo senza dilungarsi troppo in spiegazioni dettagliatissime. Direi che l'esperienza è stata parecchio positiva e sono impaziente di affiancare nuovamente gli Shadowhunter nelle loro avventure.


 



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