Recensione: Cuccioli per i Bastardi di Pizzofalcone di Maurizio De Giovanni

Eccomi con un libro della mia comfort zone. E ammetto che ci voleva. Per varie cose sono rimasta indietro con questa serie, ma averla ripresa mi ha fatto venire voglia di avere al più presto tra le mani i seguiti.
Intanto vi lascio la mia opinione su quest'avventura uscita ormai un paio di anni fa.

Titolo: Cuccioli per i Bastardi di Pizzofalcone
Autore: Maurizio De Giovanni
Edizione: Einaudi
Prezzo: 19,00€
Trama: Una neonata viene abbandonata accanto a un cassonetto della spazzatura. Una giovane domestica ucraina rimane presa in una morsa di avidità e frustrazioni. I piccoli animali randagi spariscono dalle strade. Cullata dall'aria frizzante di un giovane aprile, la città sembra accanirsi contro l'innocenza. Il compito di combattere un male più disumano del solito tocca a una squadra di poliziotti in cui pochi credono. Li chiamano i Bastardi di Pizzofalcone.  

Voto: 4/5 (8/10)
In questo nuovo episodio, i Bastardi più adorati di sempre sono alle prese con Cuccioli di tutti i tipi, da quelli classici (cani e gatti) a quelli umani.
Ammetto che non è stato facile leggere questo libro: la crudeltà verso esseri così indifesi mi turba sempre molto. Non serve neanche ripetersi che è solo un libro, perché c'è la consapevolezza che certe cose accadono anche nella realtà.
Comunque sono andata avanti e giunta al termine, favorita dai bellissimi personaggi, dall'intreccio e dallo stile poetico e pacato.
come sempre De Giovanni coinvolge tutti i suoi personaggi su più filoni, in modo da impiegarli tutti, uno più rilevante e altri (in questo caso uno) un po' più di sottofondo.
Entrambe le storie mi hanno coinvolta e stimolata: sono curate, complesse, con colpi di scena ben dosati e in grado di suscitare un'ampia gamma di sentimenti.
Istintivamente si cerca di capire cosa possa essere successo e l'autore fa sì che sembri sempre la cosa più ovvia, poi all'improvviso sterza e le indagini prendono una piega diversa. Solo ad un certo punto ho avuto un' intuizione, ma non si è rivelata del tutto corretta.
Inframezzate ai due filoni ci sono le storie personali dei personaggi iniziate nel primo libro e che si sciolgono piano piano.
Un gradino più protagonista degli altri è Francesco Romano, soggetto a scatti d'ira e di violenza. A me è sempre piaciuto e ho sempre parteggiato per lui e Giorgia, salvo poi scoprire che la ex moglie non è così santa come sembra. Mi sono resa conto che finora era comparsa solo nei ricordi dell'assistente capo. Stavolta compare davvero e io non ho potuto fare a meno di darle della stronza. Hulk rivela un aspetto davvero dolce che spero di rivedere nei prossimi libri.
Sono rimasta male anche per Alex. Il suo rapporto con Rosaria subisce uno scossone che mi ha lasciata di stucco. Ci si aspetterebbe che ci ama sia comprensivo e paziente, invece non è sempre così. La bella agente meriterebbe tempo e fiducia, ma forse è più facile da lettore conoscendone i pensieri.
Ripensandoci l'unico a cui va un po' meglio è Aragona.
Anche a Lojacono, ma io non sopporto Letizia.
Al di là dei miei gusti personali, tutti i personaggi sono curatissimi e approfonditi. Si riesce ad avere un quadro chiaro anche di quelle figure utili solo ai fini del singolo libro. A De Giovanni bastano poche frasi per dipingere buoni e cattivi, tra l'altro passando per la testa di altri personaggi senza ricorrere alla descrizione fredda di un'occhio onnisciente.
Come ho già accennato, la scrittura è pacata e confortante. Il lettore si sente quasi cullato e può lasciarsi travolgere dalle emozioni senza che gli venga sbattuta in faccia qualche scena cruda all'improvviso. Mi piace questo modo di mostrare l'orrore senza per forza dover ricorrere a parole o immagini raccapriccianti.
Vogliamo poi parlare dei capitoli di intermezzo? Ai limiti della poesia pura. Sono momenti quasi fini a se stessi, riflessivi, solo vagamente attinenti, eppure bellissimi da leggere, riposanti, quasi una favola della buona notte.
So che sono già usciti altri due libri della serie e spero di recuperarli al più presto. Ho appena finito questo e i Bastardi già mi mancano. Poi sono troppo curiosa di sapere cosa ne sarà della bambina.

Commenti

  1. Perfettamente d'accordo con la recensione; tutti i libri di De Giovanni, dalla serie su "I Bastardi di Pizzofalcone", a quelli sul Commissario Ricciardi, fino a "Il metodo del Coccodrillo" sono dei veri capolavori, la trama poliziesca, sebbene validamente delineata, e' quasi una scusa per la descrizione introspettiva, coinvolgente e profondamente toccante dei personaggi. Certo le vicende di Alex sono molto amare in questo romanzo, la sua storia, il suo tormento, il suo dolore interiore sono, almeno per me, molto commoventi, De Giovanni ne fa quasi una poetica del dolore... Comunque, avendo letto tutti i romanzi, senza fare anteprime, posso dire che ci saranno sviluppi interessanti nel romanzo successivo "Pane per i Bastardi di Pizzofalcone", come gia' sa chi l'ha letto.

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