Recensione: Ogni giorno ha il suo male di Antonio Fusco

Eccomi alle prese con un nuovo investigatore. Come sapete io ho un debole per queste figure. Mi è piaciuto, ma stavolta l'amore a prima lettura non è scattato. Però ci riproveremo.

Titolo: Ogni giorno ha il suo male
Autore: Antonio Fusco
Edizione: Giunti
Prezzo: 12,90€
Trama: La sonnacchiosa cittadina toscana di Valdenza è sconvolta dall'omicidio di una donna. Il cadavere viene ritrovato in casa, nella camera da letto, steso per terra in una posizione inusuale. Si pensa subito che la vittima sia l'affittuaria dell'appartamento, una giovane professoressa del sud, e l'assassino il preside della scuola, con cui da qualche mese intratteneva una relazione clandestina. ripensando alla scena del crimine, però, troppe cose non convincono il commissario Casabona. I suoi sospetti sono confermati da un secondo omicidio, questa volta nella piazza del Duomo. Un fiuto infallibile, vent'anni di "mestiere" non dietro una scrivania ma per la strada, una struggente comprensione dell'animo umano, anche il più perverso, Casabona si convince che i due omicidi siano firmati dalla stessa mano. Un'intuizione che condurrà lui e la sua bella collega Cristina Belisario su una pista molto pericolosa...

Voto: 4/5 (7/10)
Eccomi alle prese con un nuovo commissario, categoria che amo molto e di cui leggo sempre volentieri alla ricerca costante di personaggi da amare.
Mi sono innamorata di nuovo? Eh, stavolta non ne sono tanto sicura, ma ne parliamo dopo.
Prima la trama, che invece ho trovato di tutto rispetto, anche se un po' troppo americaneggiante. Mi ha coinvolta ed entusiasmata e ci ho messo un bel po' a capire il nesso tra il prologo e il resto del romanzo. In realtà ci si arriva praticamente alla fine, segno che gli indizi e le scoperte sono ben dosate ed evitano al lettore di annoiarsi.
Mi è piaciuta tanto l'accuratezza nelle descrizioni dell'indagine, mi sembrava realistica, niente di trascendente, con i limiti ben in evidenza, qualche lavata di testa e un po' di gelosia all'arrivo dell'esperta da Roma. Poi ho scoperto da cosa deriva: l'autore è funzionario di Polizia, quindi scrive con cognizione di causa.
Un pochino di spazio anche alle vicende personali, che aiutano a capire il protagonista.
Casabona si presenta, alla fin fine, come una persona normale, un vicino di casa. Niente super commissario misantropo e scontroso, ma un padre preoccupato, con un matrimonio in crisi da sistemare e premuroso a suo modo con i colleghi e sottoposti. Un protagonista molto umano che, proprio per questo, sulla carta aveva le potenzialità per farmi 'innamorare'. Invece la scintilla non è scattata. E' un bel personaggio, articolato, caratterizzato, particolare e diverso. Bello senza dubbio, ma per quanto mi sia piaciuto gli manca ancora qualcosa. Forse perché è la prima avventura. Vedremo le successive.
Gli altri personaggi invece sono più in ombra. Emergono un po' di più Lucchese, sottoposto del commissario, e Cristina, inviata da Roma (di uno non ricordo il nome, dell'altra il cognome).
Il primo mi ha divertito ed è l'uomo giusto al momento giusto.
L'altra viene additata come raccomandata, in realtà è capace, preparata, brava nel suo lavoro.
Mi piacerebbe conoscere qualcosa di più sui figli, sia sul ragazzo in comunità che sulla figlia aspirante criminologa, magari nei prossimi libri.
Nonostante la precisione delle descrizioni, Fusco non è mai pedante o ridondante, evita tecnicismi ed elementi troppo complessi. Tutto questo rende il romanzo godibile da tutti e molto scorrevole. Veloce negli eventi, c'è anche spazio per qualche riflessione. Nonostante la terza persona il punto di vista è principalmente quello di Tommaso Casabona, salvo pochissimi paragrafi. Se da un lato questo aiuta a definire il protagonista, si perde un po' la visione d'insieme e anche la possibilità di analizzare pensieri altrui. A me sarebbe piaciuto invece 'vedere' anche l'antagonista (benché forse, l'antagonista vero sia proprio il 'male' citato nel titolo), nonostante un paio di frasi nel finale che mi hanno fatto rabbrividire.
Come dicevo, io l'ho trovato un buon romanzo, forse non il top, ma vista la velocità con cui l'ho letto, posso dire che mi ha comunque tenuta incollata alle pagine.

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