Recensione: Il brivido dei tropici di Cathy Cash-Spellman

Forse, ma dico forse, oggi mi riesce di mettere su una recensione.


Titolo: Il brivido dei tropici
Titolo originale: The playground of the Gods
Autore: Cathy Cah-Spellman
Editore: Sperling e Kupfer
Prezzo: 6,85 €
Trama: Come può una vacanza in un esclusivo paradiso tropicale, progettata per appagare i desideri più raffinati e sensuali, trasformarsi in un'ossessione mortale?
Sei uomini di grande ricchezza e potere e sei donne di grande bellezza e coraggio lo scopriranno in un gioco troppo rischioso, che sfugge loro di mano..








Voto: 3,5/5 (7/10)

Oggi vi parlo di un romanzo adatto alla stagione. Con il caldo di queste settimane, infatti, è stato con un certo sollievo che ho letto "Il brivido dei tropici". La storia è ambientata a Mora Utu, un'isoletta (ho fatto delle ricerche e risulta essere un luogo di fantasia) del Pacifico meridionale.
Non si fatica ad immaginarla, soprattutto perché è descritta nei dettagli. Spiagge bianche baciate dal sole e lambite da acque cristalline. Palme alte che ondeggiano al vento. Scogliere selvagge a picco sul mare e ampie zone di vegetazione lussureggiante, quasi impenetrabile. Il tutto fa venir voglia di salire su un aereo e raggiungere un luogo simile. Ma Mora Utu non è il paradiso che sembra.
Tutto comincia anni addietro quando, Thoros Gargarian, un uomo d'affari ricco quanto potente, decide di comprare l'isoletta e farne il suo Paradiso personale.
Ciò che Gargarian ignora è che quel luogo magico e meraviglioso, di cui si è di fatto appropriato, è anche un posto magico che non andava profanato.
Ne fa una dimora extralusso dotata di ogni comfort e, a lavori quasi ultimati, decide di inaugurarla con una breve vacanza di una settimana, alla quale invita altri cinque uomini ricchi e potenti, ognuno il top del proprio settore, sui carissimi amici. Ognuno degli uomini ha la libertà di invitare una donna a scelta, con il chiaro intento (dichiarato per altro!) di godere di ogni aspetto possibile di quella vacanza.
Ad accompagnare le sei coppie ci sono Emilio e sua moglie Nelida, una coppia al servizio di Gargarian da trent'anni.
Al principio va tutto bene. L'isola è meravigliosa e riesce ad affascinare i suoi ospiti non solo per il paesaggio naturale ma anche per il lusso della maestosa villa in cui alloggiano.
Ma poi Tony perde il controllo, facendo del male a Marika, una delle ragazze. Un atto grave che rappresenta la scintilla che spinge le sei ragazze a coalizzarsi per dare il via ad una vera e propria guerra che mieterà vittime.
Questo è un romanzo fantasy ricco di tensione e di magia. L'isola è protetta da divinità che, offese del comportamento degli umani, si fanno sempre più minacciose e attaccano attraverso la stessa isola.
Quando si vengono a creare le due fazioni, uomini che restano alla villa e donne che si rifugiano nella foresta, emerge tutta la natura umana, che troppo spesso è incline alla violenza, troppo spesso attribuisce valore a ciò che non ha valore, sacrificando quello che conta davvero.
Le situazioni sono ben descritte e neanche tanto surreali poiché la magia è palpabile ma non visibile, e si cela dietro quelli che sembrano incidenti, come quando Alex decide di farsi una nuotata e viene risucchiato dalle acqua, apparentemente placide, rischiando di annegare.
I personaggi sono tutti ben delineati. Gli uomini sono un po' un clichè. Sessantenni arroganti che credono che tutto gli sia dovuto perché hanno denaro e potere dalla loro parte.
Tutti eccetto Jack, che si distingue nettamente dagli altri ed è forse anche per questo che mi è piaciuto. Thoros ha degli alti e bassi e certi momenti riesce a pensare soltanto che la sua bella vacanza è rovinata o il suo Paradiso è perduto, tuttavia riesce ad essere migliore degli altri quattro, emergendo bene sul finale.
Le ragazze sono tutte sottovalutate salvo poi mostrarsi diverse dalle Barbie da compagnia e scaldaletto, con tanto corpo e niente cervello.
Emilio e Nelida sono un po' il perno centrale della storia. Loro nascondono la verità e custodiscono un segreto che riguarda, appunto, l'isola.
L'autrice è riuscita a rendere bene la tensione crescente, attraverso la rabbia che prende il controllo e che spinge a gesti anche estremi. Allo stesso modo ha mostrato la forza d'animo e la capacità di ritrovarsi e collaborare in situazioni di emergenza.




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